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l'inventore di sogni

(the daydreamer)

Di Ian McEwan

Pubblicato nel 1994
Pagine: 105
Genere: Ragazzi




Ultimamente devo ammettere che nelle mie letture mi faccio condizionare troppo da idee altrui. A parziale giustificazione, posso dire che avendo veramente pochissimo tempo da dedicare alla lettura, cerco libri recensiti molto positivamente da molte persone, salvo poi trovarmi a chiedere perché. Questo libro non è male, per carità, ma non è quello che mi aspettavo e non è riuscito mai a coinvolgermi. Già la traduzione del titolo in italiano è fuorviante, come spesso accade. Perché il protagonista di questa storia, un undicenne di nome Peter, sogna a occhi aperti, ma non inventa alcun sogno, quindi il titolo tradotto così secondo me non ha proprio alcun senso. Il primo capitolo è introduttivo, l'autore presenta la famiglia di Peter, ma i sogni veri e propri si trovano nei successivi 7 capitoli. All'inizio si fa anche un po' fatica, forse perchè ho letto sempre alla fine di giornate molto stancanti, ma non ho capito subito che si trattasse di sogni a occhi aperti, mi aspettavo le invenzioni! Poi, capito il meccanismo, si spera che accada qualcosa di diverso, non nel sogno in sè, che per inciso è sempre diverso, ma proprio nella trama! Ad ogni capitolo ci si aspetta che da un momento all'altro Peter inizi a fantasticare, cosa che puntualmente succede, e poi torna alla realtà. Un po' noioso. Viene considerato un ragazzino difficile, ma questa tematica è molto poco approfondita. Insomma, le aspettative c'erano e sono rimaste disattese, ma probabilmente parte delle colpe di questo mancato coinvolgimento devo attribuirlo a me stesso.


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