viaggio al centro della Terra

(voyage au centre de la Terre)

Di Jules Verne

Leggere un libro oltre un secolo e mezzo spesso è un rischio perché difficilmente si può apprezzare il valore di un'opera di letteratura vivendo un periodo storico così tanto diverso da quello in cui l'opera è stata concepita. In particolare una storia come questa che combina scienza e avventura fantastica facendo pendere l'ago della bilancia decisamente verso la fantasia. L'autore, ben conscio di mettere da parte la sua vena scientifica, immagina un viaggio fantastico, partendo da un vulcano islandese indicato da un messaggio scritto con caratteri runici. Il professore Otto Lidenbrock e il suo nipote adottivo Axel iniziano questa avventura tra l'ottimismo del professore e lo scetticismo del nipote. Il viaggio è sorprendente ed appassionante, diverso da ciò che ci si può immaginare solamente leggendo il titolo, ma è pur sempre un'opera che 150 anni dopo essere stata concepita non può destare lo stesso interesse e stupore che deve aver suscitato quando ha visto la luce. Resta un'opera piacevole, che i genitori possono leggere ai figli piccoli per darli appassionare alla lettura e coinvolgerli in un'avventura comunque molto piacevole. A concludere il volume due simpatici racconti brevi, uno su dei marinai spagnoli in Messico e l'altro su un novello cacciatore, negato per la caccia.

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