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l'altro capo del filo

Di Andrea Camilleri

Pubblicato nel 2016
Pagine: 301
Genere: Mistery & Giallo




É un libro divisibile logicamente in due parti: la prima, lunga un terzo del libro, parla dei turni massacranti a cui il personale del commissariato di Vigàta è sottoposto per far fronte all'emergenza rappresentata dai continui sbarchi notturni di immigrati clandestini; la seconda, invece, è l'indagine vera e propria. Questa volta la vittima è una sarta uccisa brutalmente a colpi di forbici nei locali della sua sartoria. La donna se ne va all'improvviso, lasciando il commissario Montalbano immerso in un'incertezza da cui sembra proprio non riuscire a venire fuori, finché non riesce a trovare un collegamento con il passato della donna, vissuto nel nord Italia. L'indagine non è male e il libro si lascia leggere in modo abbastanza scorrevole, ma ho trovato due cose che mi fanno piacere l'opera meno di altre di questo autore. La prima riguarda la già accennata eccessiva prolissità dell'inizio, oltre cento pagine su trecento dedicate ad una storia che non c'entra assolutamente nulla con la trama e che fanno emergere la brevità dell'indagine, non eccelsa. Inoltre si intravede una manifestazione di idee politiche da parte dell'autore, la bravura dovrebbe essere quella di affrontare un problema di natura sociale e politica senza trasmettere le proprie idee politiche al lettore, cosa che qui non avviene. Il secondo punto è che, rispetto ad altre storie, c'è meno umorismo, una minore caratterizzazione dei personaggi che, di volta in volta hanno a che fare con il commissario. Insomma, l'ho trovato piacevole ma tutt'altro che eccezionale.


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