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l'amico ritrovato

(reunion)

Di Fred Uhlman

Pubblicato nel 1971
Pagine: 92
Genere: Storico & Politico




Questo è uno di quei rari casi in cui le parole che si potrebbero spendere per parlare di un libro sono più di quelle effettivamente contenute dallo stesso. Ambientata nella Stoccarda degli anni trenta, è la storia di due ragazzini fra cui si instaura una bellissima amicizia. Uno dei due è Hans Schwarz, di famiglia che si ritiene prima di tutto sveva, poi tedesca, infine ebrea. L'altro è Konradin van Hohenfels, di nobile famiglia tedesca. Hans invita spesso a casa Konradin, e i genitori sono onorati della sua presenza. L'inverso, però, succede di rado, furtivamente, e solo quando la casa degli Hohenfels è vuota: la madre di Konradin nutre un forte odio nei confronti degli ebrei. La loro amicizia, pertanto, da un certo punto di vista è considerabile clandestina, nascosta. Ciò si manifesta soprattutto quando Hans incontra a teatro e Konradin in compagnia della sua altolocata famiglia, ma questo finge di non aver neanche visto l'amico. Quel momento segna una svolta profonda nel loro rapporto, acuita da tutto ciò che segue l'elezione di Hitler a cancelliere e l'intrusione dell'ideologia nazionalsocialista nella società. Hans viene spedito in America, dove vivrà tutta la vita, mentre Konradin resta in Germania. Molti anni dopo Hans riceve per lettera la notizia della creazione di un monumento ai caduti della sua vecchia scuola di Stoccarda e qui, dopo una feroce lotta interiore, scopre di ritrovare il suo vecchio amico. Un libro breve ma intenso, capace di emozionare dalla prima all'ultima pagina.


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