i sotterranei della cattedrale

Di Marcello Simoni

Questo libro ha tre difetti e un grosso pregio. Il primo difetto è che alcuni termini vengono ripetuti troppe volte, spesso addirittura all'interno della stessa pagina, e la cosa infastidisce un po' il lettore, che si trova a leggere "sguardi" o "sguardo" ben quattro volte in due pagine consecutive, oppure "ciò nondimeno", espressione utilizzata pochissimo nell'italiano parlato, e che qui viene proposto molte volte. Secondo difetto è la storia un po' scontata, con qualche stereotipo anti clericale e soprattutto anti cattolico di cui ultimamente siamo bombardati da ogni forma di comunicazione scritta o parlata. Il terzo difetto è l'eccessiva brevità del romanzo, che non permette una caratterizzazione del protagonista, uno studente modello con spiccate doti investigative che lo aiuteranno a risolvere in breve tempo un mistero sulla morte di più persone e su un tempio nel sottosuolo di Urbino. Il pregio, che spinge molto in alto la valutazione, è che più si va avanti con la lettura, più viene voglia di sapere come andrà a finire. E questo saper catturare il lettore, è probabilmente la più grande virtù che un libro possa avere. Se non piace, lo spreco di tempo e denaro è davvero irrisorio. Se piace, come è successo a me, tanto di guadagnato.

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