la caccia al tesoro

Di Andrea Camilleri

A parte una sparatoria scatenata gratuitamente da due anziani fanatici religiosi fuori dai loro balconi, è un periodo così tranquillo e noioso a Vigata, che il commissario Montalbano si lascia coinvolgere, come unico concorrente, a una inquietante caccia al tesoro propostagli anonimamente da qualcuno che gli parla in rima e per enigmi. Il gioco passa in secondo piano quando viene rapita una ragazza di una famiglia povera. A questo punto la ricerca della ragazza diventa ossessiva, la storia abbandona lo stile investigativo che contraddistingue Camilleri, assumendo contorni da psico-horror per un finale pesante da digerire. Il difetto è che il mio sospetto sul colpevole, avuto a metà libro, è risultato esatto, rendendo quindi prevedibile l'esito dell'indagine.

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