Quasi sono tentato di non farmi più convincere a leggere un libro solo per il successo che ha riscosso. Vorrei capire cosa abbiano trovato di bello le migliaia di persone che l'hanno letto e votato. I paroloni? I lunghissimi (e logorroici) discorsi sull'arte e sul bello? O le riflessioni filosofiche che vengono propinate continuamente? Per tutto il libro succede poco o niente (320 pagine di cui ne sarebbero bastate meno della metà ), in cui l'autrice approfitta della trama blanda per mostrare al mondo intero che conosce l'arte come pochi al mondo. Una ragazzina e la portinaia del suo palazzo si incontrano e scoprono di essere entrambe amanti del Giappone e della sua cultura. E ovviamente nel palazzo arriva un giapponese. Tutto qui.